LA TRAZIONE INTEGRALE È SEMPRE VANTAGGIOSA?

I vantaggi della trazione integrale sono stati ampiamente capiti dall’utente medio italiano al punto che, nell’alto di gamma, quasi il 50% delle vetture vendute sono a quattro ruote motrici. Questo anche grazie ad una comunicazione insistente da parte delle case automobilistiche in favore di questa soluzione tecnica. Niente da obiettare. Però sembra strano che, in proporzione, si vendano più vetture integrali in Italia che non in Svezia. La domanda sorge spontanea: la trazione integrale è proprio sempre vantaggiosa? Spesso, parlando di tecnica automobilistica, si dimentica che ogni scelta tecnica consente di ottenere dei vantaggi, nell’ottica in cui è stata sviluppata, ma ne tralascia altri, nell’ottica opposta. Chiariamo il concetto. La trazione integrale consente di poter distribuire la coppia motrice su quattro ruote al posto di due. Prendendo ad esempio una trazione posteriore, questo significa che una porzione della forza di spinta dei pneumatici posteriori viene “spostata” sui pneumatici anteriori. Riducendo il carico (longitudinale, di spinta) sui pneumatici posteriori, questi possono raggiungere un maggiore limite di tenuta in curva (laterale). Questo è chiaro ed è il motivo del successo delle integrali. Quello che si omette di dire è che le ruote anteriori, che nella trazione posteriore hanno il solo compito di direzionare la vettura, quindi di poter avere una precisione di sterzo millimetrica – la ragione del successo di alcuni marchi premium sportiveggianti – dovendo sopportare anche un carico longitudinale oltre a quello laterale, per forza di cose riducono la loro sensibilità. Per non essere troppo influenzate dalla presenza della coppia motrice, le ruote anteriori delle trazioni integrali, hanno delle soluzioni tecniche che riducono di conseguenza la definizione tra volante e angolo di sterzata. Con la trazione integrale in queste vetture si perde parte della loro proverbiale precisione, riducendone il piacere di guida.