PERCHÉ È IN ATTO QUESTA RIVOLUZIONE NELLA TRAZIONE?
Termiche, ibride, elettriche, fuel cell: il mondo della mobilità individuale sta cambiando e come spesso accade quando ci sono degli importanti cambiamenti in atto la confusione pervade chi non è particolarmente esperto del settore. Prendiamo in esame le vetture ibride. Prima però è necessario fare una importante premessa e capire perché vi sia in atto una rivoluzione così importante. Tutto nasce dal fatto che i motori termici, sia a benzina che diesel, hanno un rendimento molto basso. Significa che ogni 100 € di carburante immesso nel serbatoio, solo una piccola parte viene “speso” per muovere il veicolo. La stragrande maggioranza viene “buttata via” in perdite varie: quasi il 70% dal motore e poco meno del 20% dal mezzo in generale. In pratica dei 100 € iniziali, vengono sfruttati per il moto poco meno di una ventina. Se a ciò aggiungiamo l’inquinamento, la manutenzione e l’usura si capisce come il motore termico sia sul banco degli imputati. Se lo confrontiamo con un motore elettrico, si può dire che non vi sia nemmeno partita. Il motore elettrico ha un rendimento circa tre volte maggiore, non necessita di manutenzione (non si porta la lavatrice a fare il tagliando), è più leggero, è meno ingombrante, lavora in qualsiasi posizione (pensate alle pompe o ai motorini di una stampante), non necessita di impianto di lubrificazione (spese e possibilità di inquinare in più), di scarico (inquinamento sotto le sue molteplici forme), di aspirazione, di raffreddamento, non inquina, non vibra, non fa rumore, non ha bisogno di un cambio e di una frizione (in ascensore si parte senza mettere le marce, indipendentemente da quante persone vi siano a bordo), lavora sempre in coppia massima (pensate all’accelerazione di un Freccia Rossa), facilmente regolabile, non risente di variazioni altimetriche e/o termiche. Insomma è chiaro il motivo per cui qualsiasi automatismo in casa, in ufficio, in fabbrica viene mosso da motori elettrici. Solo i mezzi che si muovono, che non possono essere collegati ad una rete di distribuzione dell’energia sono mossi da motori termici. L’anello debole, per così dire, di questa sequenza non è solo il motore, ma anche l’immagazzinamento dell’energia. Un serbatoio di combustile fossile, benzina o gasolio che sia, immagazzina una quantità di energia circa quindici volte superiore a qualsiasi batteria elettrica. Ecco spiegato perché ci muoviamo con motori termici. Però non si può ignorare gli enormi vantaggi dei motori elettrici, semmai è necessario ragionare in termini di: integrazione tra i due (mezzi ibridi), di ottimizzazione delle infrastrutture (aumento delle stazioni di ricarica), differenti stili di guida, ma soprattutto differenti mezzi in funzione dei percorsi. Oggi è difficile pensare ad un mezzo polivalente in grado di assolvere a qualsiasi tipo di utilizzo. Per questo si assiste all’aumento dei mezzi per ogni nucleo famigliare, se economicamente possibile. In futuro sarà sempre più presente questa distinzione, ma non solo in funzione dell’utilizzo, bensì molto di più in funzione del percorso: il mezzo per i lunghi percorsi, che per molti anni ancora sarà alimentato con combustibile fossile, il mezzo per l’area urbana, prevalentemente elettrico ed il mezzo “polivalente” o l’unico del nucleo famigliare per ragioni economiche o di spazio di ricovero, probabilmente ibrido.